Come si legge nel sito di Wikimedia Italia,
La tre giorni sarà ricca di interventi e laboratori pratici volti ad approfondire la conoscenza dei progetti “wiki” o a dibattere dei temi più critici o rilevanti per la comunità italiana, come la libertà di panorama, la valorizzazione dei beni culturali sul web o il gender gap.I partecipanti potranno inoltre visitare il laboratorio di digitalizzazione della Biblioteca Comunale di Trento, guidati dai bibliotecari delle raccolte di conservazione e dal Wikipediano in Residenza della biblioteca, e vedere gli scatti premiati per l’edizione 2016 di Wiki Loves Monuments, in mostra nell’atrio del Palazzo che ospiterà la conferenza.
Il programma integrale dei tre giorni è disponibile qui: https://meta.wikimedia.org/wiki/ItWikiCon/2017/Programma.
L’accesso all’evento è ovviamente libero, ma è necessario iscriversi entro martedì 14 novembre compilando questo form.
Io sarò presente il sabato mattina e terrò (dalle 10:30 alle 11:30) un intervento intitolato “Potrebbe esserci un copyright. Il condizionale che uccide il pubblico dominio“; con me anche Cristian Cenci che presenterà alcuni punti critici dell’iniziativa Wiki Loves Monuments (maggiori informazioni).
Riporto l’abstract del mio intervento:
Il pubblico dominio è quello status che si raggiunge quando tutti (davvero tutti) i diritti di privativa e gli altri vincoli su un’opera creativa vengono meno, facendola diventare patrimonio culturale dell’umanità.
Tuttavia, per come si è evoluto il meccanismo del copyright nei decenni, non è affatto cosa semplice determinare con chiarezza e certezza la caduta in pubblico dominio delle opere e di conseguenza, per una questione di prudenza o di semplice mancanza di informazione, ci si astiene dal diffondere materiale che invece, a rigor di buon senso, dovrebbe essere ampiamente caduto nel pubblico dominio. Dal canto loro, i titolari dei diritti, che ovviamente uscirebbero danneggiati dalla caduta in pubblico dominio delle loro creazioni, hanno via via trovato espedienti giuridici (tra cui alcuni davvero discutibili) per allungare artificiosamente la durata della tutela e per aumentare questo clima di FUD (fear, uncertainty and doubt) in merito alla titolarità di diritti.
A complicare la situazione, vi sono anche strani vincoli provenienti dal diritto amministrativo che coprono le riproduzioni dei beni culturali e archivistici risalenti addirittura a periodi storici in cui il copyright non esisteva, complicando ad esempio la realizzazione di Wiki Loves Monuments in Italia. Insomma, una situazione decisamente intricata e delicata dal punto di vista giuridico, che non può che ripercuotersi anche sui progetti e le iniziative della Wikimedia Foundation.
In questo seminario, dopo un’introduzione di scenario sul concetto di pubblico dominio, vi accompagnerò in una ricognizione sui principali artifici che allontanano il “pericolo” del pubblico dominio o che comunque creano il clima di incertezza che non permette al pubblico dominio di estrinsecarsi concretamente.