Brick e blocco Android: come risolvere
Uno degli incubi più grandi degli smanettoni di smartphone si chiama Brick (letteralmente mattone) che si verifica essenzialmente in due casi: installazione di una ROM andata male o corruzione di file di sistema (dopo averci “giocato” o dopo aver contratto qualche virus). Questo porta al blocco dello smartphone.
Per chi non conoscesse questo termine, il brick essenzialmente rende inutilizzabile lo smartphone via software (il che lo rende, effettivamente, un mattone) e “rianimarlo” può essere facile, in determinati casi, difficile in altri e impossibile in altri ancora. Come si riconosce un brick?
- Lo smartphone non riesce ad accedere alla ROM
- Lo smartphone entra solo in modalità recovery
- Lo smartphone entra solo in modalità Fastboot
- Lo smartphone è bloccato alla modalità d’accensione
- Lo smartphone si riavvia di continuo durante l’accensione
- Lo smartphone non entra né nel sistema operativo, né nella modalità recovery, né nella modalità fastboot.
Come già accennato, e come probabilmente viene automatico, ci sono vari tipi di brick, che rendono più facile o più difficile la possibilità di recuperarlo senza sostituire la scheda madre. Infatti, in base ai sintomi, esistono questi tipi di brick:
- Soft Brick, più facile da salvare. Di solito in questi casi è possibile entrare in recovery o in fastboot;
- Hard Brick, più complicato, ma sempre salvabile. Di solito è impossibile entrare in recovery, ma fastboot è disponibile;
- Full Brick, cominciamo ad entrare nell’arduo, è tutto inaccessibile, ma ci sono speranze;
- Super brick, memoria eMMC corrotta, da sostituire quindi la scheda madre.
Adesso entriamo nello specifico, parliamo di tutti i casi e vediamo quali possono essere le soluzioni.
IMPORTANTE: NON SIAMO RESPONSABILI DI EVENTUALI DANNI AL VOSTRO DISPOSITIVO. E’ UN ARTICOLO A SCOPO ILLUSTRATIVO! OGNI BRICK E’ DIVERSO DA UN ALTRO E, SEBBENE MOLTI CASI SIANO COMUNI (CON COMUNI SOLUZIONI) LE SOLUZIONI POSSONO ESSERE DIVERSE DA CASO A CASO.
Brick smartphone: come fare
Fino a qualche anno fa, il brick equivaleva ad avere un soprammobile, nel corso degli anni invece le tecnologie ed i software si sono evoluti, rendendo più facile recuperare un soft o un hard brick (anche un full brick a volte) e, soprattutto nell’ultimo anno sono stati fatti molti passi in avanti.
Se sei arrivato qui perché hai un dispositivo brickato non demoralizzarti, soprattutto se hai un dispositivo con processore Snapdragon, i Qualcomm nella quasi loro totalità sono, letteralmente, Unbrickabili, nel senso che tutti gli Snapdragon, tranne nel caso di un Super Brick, sono recuperabili, a meno che il Full Brick non derivi da errori alla memoria eMMC.
Questa non sarà una super guida, parleremo solamente dei sintomi, dei motivi e di probabili soluzioni. Google viene in vostro aiuto, basterà cercare NomeDispositivo brick e vi si aprirà un mondo.
Soft brick: la soluzione
Come dice lo stesso nome, il Soft Brick deriva, essenzialmente, da dei problemi software ed è molto facile da recuperare, soprattutto per gli smanettoni.
Deriva da dei cattivi flash di ROM, di Kernel, di MOD ecc, seza però che questi problemi abbiano intaccato l’hardware.
In caso di soft brick, lo smartphone è salvo (i dati non sempre) e, di solito, basterà recarsi in recovery. Perché “di solito”, perché può capitare che la recovery non sia accessibile ma sia accessibile solo il fastboot. Vedremo la procedura tramite recovery, dato che spesso le procedure tramite fastboot sono diverse da smartphone a smartphone.
Dalla recovery, poi, bisognerà fare i famosi WIPE. Recandosi, quindi, nella schermata Wipe, inizialmente si potrebbe tentare con un primo wipe per cercare di preservare i dati, cioè il Repair o Change File System: di solito non funziona, ma tentar non nuoce.
Altro tentativo può esser fatto wipando solo Cache e Dalvik Cache. Di solito un brick non dipende da questo, ma potrebbero risolvere qualche problemuccio e, magari, renderlo di nuovo disponibile per il PC, però di solito anche questa operazione non basta. Passiamo quindi alla procedura solita.
Il primo tentativo va fatto wipando Dalvik Cache, Cache, Data (Data/Factory Reset) e Internal Storage. Di solito, per un brick particolarmente soft questo basta e si dovrebbe ricaricare la ROM come se fosse stata installata da 0. Non è detto, però, che questa soluzione sia quella giusta. Infatti, in alcuni casi sarà necessario wipare anche System e reinstallare la ROM via recovery.
Facendo Wipe Recovery, il PC non rileverà subito lo smartphone. Per questo, bisognerà ri-montare la partizione per la usb, recandosi in mount e tappando su omunt usb-storage fino a quando il pc non lo riconoscerà. A quel punto basterà caricare sulla memoria la rom e poi installarla.
Nel caso in cui le procedure non dovessero andare a buon fine, potete sempre provare flashando le rom con software tipo QFIL o ODIN.
Hard brick: come risolvere
L’Hard Brick si verifica quando un Flash va particolarmente male e rende inaccessibile la recovery. In questi casi, si può agire in due modi, o via fastboot o via ADB.
Entrambi i casi variano da smartphone a smartphone e quindi meritano discorsi diversi che qui non possiamo fare. Di solito, i PC continuano a riconoscere gli smartphone ma con nomi diversi (di solito qhsusb_bulk) e per questo ci sono due buone notizie: la situazione probabilmente è recuperabile e le partizioni non si sono corrotte.
Anche in questo caso, comunque, si potrebbe agire tramite QFIL, flashando prima la Recovery (se presente su internet) poi la ROM.
Full brick: ora è complicato
Il Full Brick è complicato, provato sulla pelle. Per colpa di un calo di corrente, cedimento della batteria o altri problemi durante il flash rom, il flash ha creato danni, probabilmente anche fisici. Dal Full Brick al Super Brick il passo è breve e di solito coincidono, solo che inizialmente non si notano i danni alla eMMC. In questi casi bisogna pregare e sperare nella fortuna. La situazione, in caso di QUalcomm (ma anche alcuni Mediatek) è recuperabile se la casa madre ha rilasciato tutti i dati e tutti i file e alcuni utenti, specializzati, ci hanno lavorato su.
Di solito, grazie ad alcuni software si può tentare il recpuero ma è fondamentale che, nel caso di QUalcomm, il PC legga lo smartphone come Qualcomm HS-USBQDloader 9008 e siano disponibili, in Gestione Dispositivi, le partizioni dello smartphone. In alcuni casi, è possibie passare alla modalità Qualcomm HS-USBQDloader 9008 ma, come al solito, sono delle procedure che vanno ricercate in base al dispositivo. Nel caso in cui siano disponibili anche le partizioni, la situazione è probabilmente recuperabile, ma si dovrà lavorare (grazie a software specifici che trovate in rete) direttamente sulla memoria eMMC.
Super brick: addio sogni di gloria
Come detto, il passo da Full a Super Brick è breve e tutto risiede nei danni alla memoria. La eMMC è una memoria che le case produttrici flashano al momento della produzione e, sebbene si siano evolute (inizialmente le memorie utilizzate non potevano essere più ri-flashate) non sempre possono essere modificate e non hanno una flessibilità come i normali HDD, SSD o altre memorie di massa.
Il Super Brick si verifica quando il brick ha intaccato la memoria eMMC senza che questa possa essere recuperata in nessun modo, anche se il PC rileva Qualcomm HS-USBQDloader 9008 . In questi casi ‘unica soluzione è mandare il dispositivo alla casa madre e due saranno le strade, o riusciranno con altri software a rianimarla o cambieranno tutta la scheda madre.
L’articolo Brick e blocco Android: come risolvere appare per la prima volta su ChimeraRevo – Il miglior volto della tecnologia.
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