La farsa dell’abolizione del roaming: è vero solo a metà
Come spiega un articolo di IlPost.it, per effetto di questo nuovo regolamento, a partire dal giorno 15 giugno,
telefonate, messaggi e traffico internet all’estero costeranno quanto in Italia, e rientreranno nei pacchetti stipulati con l’operatore nazionale. Chi ha un contratto senza soglie massime di minuti, messaggi continuerà a non avere limiti sulle chiamate e sui messaggi in roaming.
Bello, bellissimo! Ma allora posso utilizzare le “chiamate illimitate” del mio piano tariffario e chiamare liberamente i miei colleghi di dottorato che stanno a Londra o i miei amici che stanno in Germania!
No, attenzione, è meno semplice di quello che può sembrare e di come è stato presentato dagli organi di stampa (e io per primo ci sono cascato nei giorni scorsi).
Innanzitutto chiariamo che cos’è il roaming. Il roaming consiste nell’appoggiarsi ad un operatore telefonico estero per accedere alla rete telefonica. Il nuovo regolamento implica che gli operatori telefonici UE non possano far pagare un balzello aggiuntivo per il semplice servizio di roaming.
Per maggiore chiarezza, nel documento “Il roaming a tariffa nazionale: domande frequenti” disponibile sul sito della Commissione Europea si legge a pagina 1:
Ci sono eccezioni o regole nascoste per questo nuovo diritto?
Si potrà usufruire del roaming a tariffa nazionale durante qualsiasi permanenza temporanea in uno Stato membro diverso da quello in cui si vive. Chi si trasferisce stabilmente in un altro paese dell’UE non potrà più beneficiare delle offerte di roaming a tariffa nazionale degli operatori del paese di provenienza. Potrà invece usufruire del roaming a tariffa nazionale durante i viaggi in altri Stati membri sottoscrivendo un abbonamento di telefonia mobile nel nuovo paese di residenza.
Più avanti, a pagina 3, si legge inoltre:
I miei nuovi diritti riguardano anche le chiamate verso gli amici all’estero fatte dal mio paese di residenza?
No. Le chiamate fatte dal proprio paese di residenza non rientrano nel roaming. I nuovi diritti riguardano le comunicazioni (chiamate, SMS, dati) effettuate quando si utilizzano i servizi di roaming nell’UE, ossia quando si viaggia in un altro paese dell’UE. I prezzi delle chiamate dal proprio paese di residenza verso un paese straniero, anche dell’UE, non sono regolamentati.
In sostanza si sta spiegando che ci si libera dei costi di roaming solo quando si è all’estero e appunto, utilizzando il nostro telefono italiano, ci agganciamo alla rete di un operatore locale. Ma in tutti gli altri casi i costi non cambiano (o forse addirittura, come spiego più avanti, sono paradossalmente aumentati). Come capirete questo quadro non legittima affatto a salutare questo regolamento come l’avvenuto abbattimento delle barriere telefoniche trai i 28 paesi dell’UE come alcuni organi di stampa hanno fatto; una maggior precisione nella comunicazione forse non avrebbe guastato.
- Roaming nell’UE: http://europa.eu/youreurope/citizens/consumers/telecoms-internet/mobile-roaming-costs/index_it.htm
- Regolamento di esecuzione della Commissione (linee guida per il roaming al dettaglio): http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32016R2286
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