I peggiori flop di Google
Continuiamo la nostra ricerca fondata su tutti quei progetti, nati e finiti per soccombere, che hanno fatto piangere le big informatiche. Dopo avervi parlato dei 10 flop più eclatanti di Microsoft oggi è il turno della creatura di Larry Page e Sergey Brin.
Si, perché per quanto anche Google possa apparire come l’azienda che non sbaglia mai, anch’essa è stata quasi costretta a chiudere un bel po’ di progetti a causa dello scarso utilizzo da parte degli utenti. E perché, parliamone, alcuni si sono rivelati dei veri e propri obbrobri.
Google Answers (2002 – 2006)
“Stanno in mezzo a noi… Quelli delle Answers… !», recita uno sketch di un comico appartenente ad un noto show televisivo, alludendo chiaramente alle bizzarre domande presenti su Yahoo! Answers.
E se vi dicessi che… ci ha provato anche Google?
Si, perché il 2002 – precisamente il mese di Aprile – diede i natali a Google Answers, un servizio fondato dall’attuale big di Mountain View proprio per contrastare Yahoo!. Il meccanismo prevedeva inoltre che Google pagasse un team di ricercatori per rispondere alle domande della gente.
All’epoca la spuntò Yahoo!, e Google Answers fu spento nel Novembre 2006. I ragazzi di oggi, probabilmente, non ne ricorderanno l’esistenza.
Froogle (2002 – 2007)
Non possiamo definire Froogle un vero e proprio flop, perché in qualche modo ha dato i natali a Google Shopping: fondamentalmente Froogle è l’antenato di Google Product Search (che oggi conosciamo, appunto, come Google Shopping) ed è un servizio vissuto ben 5 anni, da Dicembre del 2002 ad Aprile del 2007.
Google X (2005 – 2005)
No, non c’entra con il Moto X: si tratta di un pagina speciale del motore di ricerca che racchiudeva i link ai servizi Google in una specie di “dockbar web” immediatamente sopra il campo di ricerca.
Il progetto, ispirato all’interfaccia di Mac OS X, è stato il più breve in assoluto – Google X fu infatti lanciato il 15 Marzo del 2005 e ritirato soltanto dopo 24 ore (forse un malriuscito predecessore dei Doodle?).
Google Video (2005 – 2009)
Il terzo servizio di Google che non è riuscito a decollare: nato nel Gennaio del 2005, Google Video era in grado di indicizzare e riunire tutti i video presenti sul web. Peccato che, poco tempo dopo, Google avrebbe acquisito Youtube portando al successo la piattaforma.
Per questo Google Video ha visto la sua sepoltura, lenta ma inesorabile, culminare a Gennaio del 2009.
Chissà, forse per una piattaforma del genere – vista la possibilità di HTML5 di inserire tag di indicizzazione all’interno dei video – oggi sarebbe andata diversamente…
Google Web Accelerator (2005 – 2008)
Web Accelerator nacque nel Maggio del 2005 ed aveva come obiettivo quello di accelerare la navigazione web. Forse troppo, perché la qualità troppo bassa dei contenuti impediva spesso di visualizzarli correttamente. Il progetto morì nell’Ottobre del 2008.
Piccola curiosità: alcuni “incolparono” Google di spiare le attitudini di utilizzo del web degli utenti proprio tramite Web Accelerator. Peccato che, qualche anno dopo, questa si sarebbe rivelata di fatto la strategia principale di Google…
Dodgeball (2005 – 2009)
La creatura di Dennis Crowley, all’epoca impiegato in Google, nasceva nel Maggio del 2005 e permetteva di fare check-in nei luoghi utilizzando gli SMS. Il progetto fu “ucciso” da Google nel Marzo di 4 anni dopo.
Dodgeball ha avuto un seguito: Dennis Crowley avrebbe portato avanti la sua idea e fondato Foursquare poco tempo dopo.
Google Print Ads (2006 – 2009)
Perché non andare controtendenza e puntare anche sull’advertising cartaceo mentre tutti cercano di adattarsi all’online? Questa era l’idea alla base di Google Print Ads, servizio nato nel Novembre del 2006 e che permetteva di stampare i propri annunci pubblicitari su alcune testate cartacee.
Un’idea che si rivelò sbagliata, visto che nel Gennaio del 2009 il progetto fu ritirato definitivamente.
Lively (2008 – 2009)
Il Second Life di Google lanciato nel Luglio del 2008. Nulla più, nulla meno. Una “pessima” riproduzione della realtà virtuale, tant’è che dopo soli 6 mesi (Gennaio 2009) il progetto fu ritirato dalle scene.
Google Wave (2009 – 2011)
Una specie di piattaforma collaborativa forse troppo… piena ed ingestibile.
Google Wave è durato infatti soltanto due anni (Maggio 2009 – Ottobre 2011) e la sua idea è alla base dell’odierno Google Drive.
Google Buzz (2010 – 2011)
Il primo tentativo di Social Network di Google. Siamo nel Febbraio 2010 e Buzz fu lanciato inizialmente in stato di Beta su invito, poi espanso a tutto il pubblico. Peccato che sarebbe andata male, visto che un anno e mezzo dopo – parliamo di Ottobre 2011 – il servizio sarebbe stato ufficialmente dismesso.
Google Buzz ha in qualche modo dato i natali all’odierno Google+.
Google Helpouts (2013 – 2015)
Siete esperti in uno specifico settore – dalla tecnologia alla medicina, passando per il giardinaggio, l’arte e la cucina – ed avete voglia di aiutare chi potrebbe aver bisogno del vostro aiuto, guadagnando anche un po’ di denaro? Insomma, siete disposti a diventare consulenti online per conto di Google? Allora Helpouts è il servizio che fa per voi. O, almeno, poteva diventarlo.
Lanciato per la prima volta nel 2013 e cresciuto a singhiozzi, moooolto a singhiozzi, è rimasto un servizio che in pochi hanno apprezzato e con tutte le carte in regola affinché Google lo gambizzasse. Ed è successo: Helpouts ha chiuso il 20 Aprile 2015.
Picnik (2010 – 2013)
Picnik è stato uno strumento di editing fotografico online gratuito che ha reso facile fare piccoli aggiustamenti alle foto senza la necessità di installare programmi desktop. Dopo essere stato acquistato da Google nel 2010, il progetto è stato chiuso nel 2013.
Google Reader (2005 – 2013)
Più che un flop, Google Reader era un vero successo e forse lo strumento più utilizzato tra i lettori di feed RSS. Erano milioni gli utenti che si affidavano a Google Reader ma Google decise di spegnere il servizio senza mai offrire un vero e proprio motivo valido, per la gioia di Feedly e servizi simili che oggi giorno sono diventati prodotti validissimi e utilizzati da tantissimi utenti.
Qualcuno ne sentirà la mancanza?
L’articolo I peggiori flop di Google appare per la prima volta su ChimeraRevo – Il miglior volto della tecnologia.
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