• Senza categoria
  • 0

Cos’è la cartella DCIM e a cosa serve?

By Jessica Lambiase

Con l’avvento di smartphone e tablet e con la diffusione sempre maggiore dei dispositivi di acquisizione digitale, almeno una volta nella vita ciascuno di noi si è imbattuto in quella cartella caratteristica delle fotocamere e degli smartphone/tablet che ne dispongono e nella quale, puntualmente, si trovano tutte le foto scattate. Si, stiamo parlando della cartella DCIM.

Ma vi siete mai chiesti perché quella cartella ha esattamente quel nome e per quale motivo i file in essa contenuti seguano un preciso ordine – apparentemente incomprensibile – su quasi tutti i dispositivi di acquisizione video digitale? Se ve lo state chiedendo, non dovete far altro che continuare a leggere.

Cosa significa DCIM

La sigla DCIM sta per Digital Camera IMages – ovvero immagini da fotocamera digitale – e trova origini in uno standard creato nel lontano 2003 dalla JEITA – associazione giapponese che riguarda in generale l’elettronica e l’IT, di cui fanno parte nomi autorevoli nel campo delle fotocamere digitali come Canon, Samsung, Sony, Siemens e tanti altri – standard che risponde al nome di DCF che sta per Design rules for Camera Filesystem (ovvero regole di design per i filesystem delle fotocamere).

Tale standard fu fondato, appunto, per far sì che i formati adottati dalle schede di memoria fossero compatibili con qualsiasi fotocamera digitale – e, successivamente, riconoscibili dai vari sistemi operativi dedicati alla lettura di esse. In parole povere, DCF cerca di garantire l’interoperabilità tra sistemi operativi del settore disomogenei: ad esempio, lo standard ha cercato di assicurarsi che i contenuti di memory card presenti in una fotocamera possano essere visualizzati anche su fotocamere differenti dall’originale senza il bisogno di formattarla.

smartphone fotografia

Cosa è la cartella DCIM e a cosa serve

In particolare la cartella DCIM ha un ruolo ben specifico all’interno del filesystem di una fotocamera digitale, di una memory card utilizzata da essa o da qualsiasi altro dispositivo ne sia dotato (che sia uno smartphone, un tablet, un combinabile e quant’altro): in essa vengono salvate praticamente tutte le foto scattate. La cartella DCIM può contenere a sua volta altre cartelle con una nomenclatura ben precisa: un numero iniziale composto da tre cifre (variabile da 100 a 999) ed una sigla composta da 5 caratteri.

Il numero serve a distinguere l’ordine con cui vengono create le sottocartelle da una stessa tipologia di dispositivo: una sottocartella di DCIM può contenere fino a 999 immagini o video, dopodiché ne viene creata un’altra con prefisso progressivamente maggiore di un’unità – questo perché le cartelle con numerosi elementi possono rallentare le prestazioni della fotocamera.

I cinque caratteri successivi, invece, denotano il tipo di fotocamera che acquisisce le immagini. Ad esempio:

  • ANDRO sta per Android;
  • APPLE sta per Apple;
  • NIKON sta per Nikon;
  • CANON sta per Canon;
  • MEDIA è usato in maniera generica nel caso non sia disponibile l’identificativo della fotocamera

Anche i nomi dei file – che siano immagini, video o file audio – sono composti secondo un criterio: essi iniziano con una sequenza di quattro caratteri – solitamente DSC_, DSC0, DSCF, P000, IMG_ o MOV_ e sono seguiti da un numero a tre cifre compreso tra 100 e 999 che permette di identificarne l’ordine di acquisizione. A seconda del tipo di oggetto acquisito i file avranno estensione diversa (ad esempio .jpg, .png, .raw per le immagini, .mov, .mp4 o .3gp per i video, .wav per gli audio e quant’altro).

E’ inoltre possibile trovare altri file con estensione .THM che identificano i metadati dell’oggetto corrispondente – ad esempio, il file DSC_001.THM conterrà i metadati dell’immagine DSC_001.jpg. Per intenderci, una directory DCIM potrebbe essere così composta:

  • DCIM
  • 100ANDRO
    • DSC_001.jpg
    • DSC_001.THM
    • DSC_002.mov
    • DSC_003.jpg
  • 101ANDRO
    • DSCF001.jpg
    • DSCF002.jpg
    • ….
  • 100APPLE
    • IMG_001.png
    • IMG_002.png
    • ….

Oltre che ad assegnare un ordine ben preciso al filesystem di fotocamere ed annessi, come già detto la cartella DCIM assicura l’interoperabilità tra i dispositivi in caso di “passaggio” di memory card.

dcim-autoplay

Inoltre la sua presenza permette ai sistemi operativi per computer – ad esempio Windows – di “capire” che il dispositivo collegato contiene immagini acquisite tramite un dispositivo digitale e di mostrare il menu pertinente o, eventualmente, di importare le immagini in automatico ed aggiungerle alle gallerie o alle raccolte digitali.

L’articolo Cos’è la cartella DCIM e a cosa serve? appare per la prima volta su ChimeraRevo – Il miglior volto della tecnologia.

Visited 69 times, 1 visit(s) today
Se vuoi sostenerci, puoi farlo acquistando qualsiasi cosa dai diversi link di affiliazione che abbiamo nel nostro sito o partendo da qui oppure alcune di queste distribuzioni GNU/Linux che sono disponibili sul nostro negozio online, quelle mancanti possono essere comunque richieste, e su cui trovi anche PC, NAS e il ns ServerOne. Se ti senti generoso, puoi anche donarmi solo 1€ o più se vuoi con PayPal e aiutarmi a continuare a pubblicare più contenuti come questo. Grazie!

Hai dubbi o problemi? Ti aiutiamo noi!

Se vuoi rimanere sempre aggiornato, iscriviti al nostro canale Telegram.
Se vuoi ricevere supporto per qualsiasi dubbio o problema, iscriviti alla nostra community Facebook o gruppo Telegram.
Cosa ne pensi? Fateci sapere i vostri pensieri nei commenti qui sotto.
Ti piace quello che leggi? Per favore condividilo con gli altri.
Amazon Music
Scopri le ultime offerte per dischi ssd su Acquista su Amazon
Scopri le ultime offerte per memorie RAM DDR su Acquista su Amazon
Scopri le ultime offerte per Chromebook su Acquista su Amazon
Scopri le ultime offerte per Raspberry su Acquista su Amazon

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.