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Smartphone Android: 15 cose stupide da evitare

By Jessica Lambiase

Uno smartphone, oggi come oggi, fa praticamente tutto. Non abbiamo bisogno di una sveglia perché c’è lui, non ci serve più il lettore mp3 perché c’è lui, neppure i libri cartacei hanno più senso da quando c’è lui…

…ma ci sono casi in cui la possibilità di fare vere e proprie stupidaggini con lo smartphone Android è abbastanza alta: subirne poi le conseguenze è praticamente inevitabile!

In questa lista semiseria vi mostriamo 15 cose molto stupide da non fare assolutamente con il nostro smartphone Android, più due altri bonus che troverete in fondo… Certo, alcune di esse saranno anche scontate, ricordarle però non fa mai male!

Non usare cover (o bumper)

Lo smartphone senza cover è bello, sottile e gradevole al tatto. Con una cover diventa improvvisamente bruttino, ingombrante e gommoso. Ma immaginiamo per un attimo che lo smartphone ci sfili dalle mani e cada a terra: l’angolino graffiato, il display rotto, il retro che si spacca o il touch che non va più. Maledetta quella caduta.

Ma se avessimo avuto la cura di sacrificare un po’ l’aspetto estetico ed applicare una cover al nostro smartphone, tutto ciò non sarebbe successo… teniamolo a mente!

Non usare pellicole di vetro

Prendiamo il discorso di sopra e concentriamolo sul display: una brutta caduta, delle chiavi o anche una semplice forcina per capelli e puff, il graffio, la crepa o nel peggiore dei casi i frammenti compaiono davanti ai nostri occhi senza che ce ne rendiamo conto! Non c’è Gorilla Glass che tenga! E’ vero, le pellicole di vetro costano un po’, ma possono allungare la vita del nostro display e di molto.

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Un consiglio: lasciamo perdere le cover “stupidine” di plastica adesiva, la loro utilità è praticamente pari a 0!

Salvare foto, video e file personali nella memoria interna

No davvero, non fatelo mai: anche se gli smartphone Android moderni trattano ormai la memoria dedicata ai dati personali alla stregua di una microSD, dobbiamo ricordare che non è assolutamente la stessa cosa.

Perché? Semplice: se dobbiamo ripristinare il telefono ai dati di fabbrica, basterà rimuovere la microSD e i nostri dati saranno intatti. Questo non vale per la memoria interna.

Se il nostro smartphone Android improvvisamente (o forse no) non si accende più e si rivela inevitabilmente guasto, ci sono ottime probabilità che i file sulla microSD siano rimasti intatti. Quelli nella memoria interna, invece, sono andati persi.

Morale della favola: impostiamo le app per foto, video, collage, documenti e qualsiasi altra cosa vogliate in modo che salvino i dati direttamente in memoria esterna.

A questo punto coloro che posseggono uno smartphone Android non espandibile mi staranno già guardando in cagnesco. Ok, leggiamo insieme il punto successivo…

Non creare mai un backup

Particolarmente utile se il nostro smartphone Android fa la guerra oppure se il nostro telefono non è espandibile, il backup è quella cosa che salva i nostri dati in caso di disastro.

Non è detto che sia necessario collegare lo smartphone Android al PC e copiare tutto a manina per avere sempre a disposizione i nostri dati: possiamo ad esempio impostare Google Foto in modo da salvare automaticamente foto e video nel cloud, usare app come Dropbox e Google Drive per copiare in cloud file provenienti da determinate cartelle di Android…

Insomma la scelta c’è, dobbiamo solo impegnarci a comprendere quale backup sia migliore per noi!

Non aggiornare le app e/o il sistema operativo

Lasciare lo smartphone Android nell’obsolescenza è una delle cose più stupide in assoluto: se gli sviluppatori aggiornano le app o il sistema operativo un motivo ci sarà.

Spesso quel motivo si chiama bug, ovvero modo di funzionamento dell’app non previsto, ovvero possibilità di comportamenti inaspettati o privilegi non attesi o aggressioni dall’esterno, ovvero modo di essere spiati o di farsi distruggere i dati.

Un tap su Aggiorna Automaticamente in Google Play o su “Accetta” quando vengono notificati gli update di sistema non fa male, davvero…

Rootare lo smartphone senza sapere il perché

“Ho fatto il root!” disse Pippo. “Perché lo hai fatto?” rispose Pluto. E fu così che Pippo tacque, si girò e andò via.

Rootare lo smartphone Android ha un senso se si è sviluppatori, se si usano consapevolmente e consciamente app che richiedono privilegi elevati o, in generale, se si sa cosa accidenti significa questo termine.

Non bisogna mai e poi mai rootare lo smartphone perché lo ha detto tizio, caio e sempronio, senza conoscere i potenziali benefici ed i potenziali rischi a cui si va incontro. Un root imprudente può portare – ammesso e non concesso che vada a buon fine – problemi di permessi, privilegi e stabilità del sistema, oltre che aprire la strada a potenziali app malvage che si nutrono dell’imprudenza dei poveri utenti.

Davvero, se non conosciamo nei dettagli le conseguenze del root e se non c’è un motivo preciso (e soprattutto valido) per rootare lo smartphone… lasciamo perdere. Vivremo meglio.

Installare app esterne “‘ndò coglio coglio”

Il Google Play Store è sicuramente il posto più sicuro in cui trovare le app per il nostro smartphone Android. Esistono però market alternativi che permettono l’installazione di APK senza passare per lo Store di Google, dunque senza controlli di sicurezza a monte.

Se è vero – come è vero – che a partire da Android 5.0 Google ha integrato nel sistema operativo la possibilità di eseguire un’analisi all’atto dell’installazione, è pur vero che molti disattivano questa funzionalità anche senza volerlo e che molte app sfuggono a questo controllo. Con la conseguenza diretta di ritrovarsi lo smartphone pieno di spyware e app spazzatura o, peggio ancora, vittima di un ransomware.

Le conseguenze possono essere ancor più catastrofiche se lo smartphone Android è anche rootato…

Dunque a meno che non abbiamo un motivo valido, non ci fidiamo ciecamente della fonte da cui stiamo scaricando l’app e non spulciamo minuziosamente i permessi prima di autorizzare l’installazione, sarebbe meglio ricordarci di lasciar perdere le app esterne al Play Store.

Non impostare un codice di sblocco/lettura impronta

Nah, dimentichiamo per un attimo che quell’amico possa postare su Facebook al posto nostro o che possa rubare il numero di sorella/fratello/altra persona interessante. Il codice di sblocco non serve a quello. O, almeno, non soltanto a quello.

E’ proprio il codice di sblocco o l’autenticazione tramite impronta il primo ostacolo che salva il vostro smartphone da occhi ed accessi indiscreti nel caso venga smarrito o perso. Impiegare quell’attimo in più per sbloccarlo usando un codice, un pattern o la lettura dell’impronta vale la nostra sicurezza.

Soprattutto se non abbiamo configurato ADM (gestione dispositivi Android)…

Non configurare gestione dispositivi Android

Gestione Dispositivi Android, o Android Device Manager, è un validissimo strumento che permette di localizzare, far squillare, bloccare o ripristinare completamente lo smartphone in caso questo venga smarrito o rubato. C’è bisogno di qualche minuto ed un po’ di pazienza per configurarlo, ma in fin dei conti ne vale davvero la pena.

La pigrizia si paga a caro prezzo: se malauguratamente ci rubassero lo smartphone, senza ADM configurato i problemi aumenterebbero ancor di più…

Acquistare marchi che vanno “per nominata”

“Tutti gli Android di Sassesugghe sono i migliori!” No, non è vero, sono più fighi quelli di Vavei!”. Chi non ha mai sentito commenti del genere?

Ebbene, una delle più grandi stupidaggini dell’universo Android è scegliere un nuovo smartphone basandosi sulla fama di chi lo produce! A parità di produttore, appunto, esistono smartphone più o meno validi, più o meno prestanti, più o meno… adatti!

L’importante non è che il marchio sia questo o quell’altro, l’importante è che lo smartphone sia ottimale per ciò che dovremo farci una volta acquistato….

Mettere lo smartphone nella tasca posteriore

Bello e comodo lo smartphone nella tasca posteriore dei jeans o dei pantaloni, ma bisogna sempre stare attenti prima che ci si siede.

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Uno smartphone piegato non è quasi mai uno smartphone salvato: se ci sediamo sopra il nostro povero smartphone, le probabilità che ne esca distrutto – specie se non è di qualità ottima – sono estremamente alte. E le probabilità di dimenticare di sfilarlo dalla tasca prima di sederci lo sono altrettanto.

Davvero, lasciamo perdere!

Usare caricabatterie con voltaggio sbagliato

Se sbagliamo l’amperaggio c’è solo il rischio di caricare “male” o non del tutto la batteria; se sbagliamo il voltaggio c’è invece il rischio di danneggiarla, di danneggiare addirittura tutto lo smartphone o di farci fisicamente male a causa di scintille o fuochi liberi.

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Diamo una controllata al voltaggio massimo supportato dalla nostra batteria (è specificato sulla scatola dello smartphone, sul caricabatterie originali o sulla batteria, se è estraibile) e regoliamoci di conseguenza.

Metterlo in tasca mentre si corre

Correre significa non stare fermi, e non stare fermi significa far sbalzare ciò che si ha nelle tasche – specie se non sono chiuse da zip – qui e là. Immaginiamo che fine potrebbe fare un bello smartphone nella tasca della tuta mentre ci cimentiamo in una corsetta programmata (o forse no)…

Siamo sportivi e amanti del fitness? Il consiglio è sempre lo stesso: se proprio non possiamo staccarci dal nostro smartphone, il gadget ideale da usare è sicuramente la fascia da braccio. Così almeno possiamo star sicuri che non si rompa…

Lasciarlo al sole (soprattutto in estate!)

Pessima, davvero pessima idea portare lo smartphone in spiaggia e lasciarlo esposto direttamente ai raggi solari. Men che meno se la scocca è di alluminio. I produttori combattono un giorno si e l’altro pure per scongiurare il surriscaldamento in assenza di una ventola che raffreddi il processore… perché rendere vani i loro sforzi?

E no, non è una leggenda metropolitana: si rompe davvero!

Metterlo nel microonde (se è caduto in acqua…)

Noi vi abbiamo suggerito alcuni metodi per salvare uno smartphone che ha fatto un bel bagnetto (sì, anche il forno in casi estremi), ma quella del microonde è una fesseria bella e buona. Rischiamo (anzi, non rischiamo, succederà di certo) di distruggere sia lo smartphone che il forno e di far saltare la corrente elettrica.

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Quando ci vengono (suggerite) certe idee malsane dovremmo pensare per un attimo che Mr. Robot è una fiction e che Elliot usava (e distruggeva) il suo microonde per ben altri motivi…

BONUS: Non leggere ChimeraRevo

Vorreste mica usare il vostro smartphone Android senza leggere il nostro sito? No vero? Perché se così fosse sarà uno di noi a venire a casa vostra ed infilarvelo in prima persona nel microonde…

Naturalmente scherziamo, ma non dimenticate di usare lo smartphone Android per dare un’occhiata alle nostre notizie, guide e tanto altro: non farlo sarebbe proprio da… stupidi!

BONUS2: Tentare di farlo decollare in modalità aereo

La modalità aereo si chiama così perché rende lo smartphone Android adatto per essere utilizzato in aereo, non perché lo trasforma in un veicolo volante! Morale della favola: mettere il telefono in modalità aereo, lanciarlo dal quinto piano e attendere che ci sorprenda spiccando il volo… non è la più intelligente delle idee, ecco.

Spiegare al tecnico come diavolo abbiamo fatto a ridurre lo smartphone in quelle condizioni sarà ancor più imbarazzante…

L’articolo Smartphone Android: 15 cose stupide da evitare appare per la prima volta su ChimeraRevo – Il miglior volto della tecnologia.

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