Battlefield 1: la Grande Guerra vista da “vicino”
I ragazzi di DICE vogliono sorprenderci ancora. Ecco quindi un nuovo Battlefield, con un ritorno al numero “1” che non ha il sapore del remake, ma deve esser visto più come un nuovo capitolo per una delle serie sparatutto più famose al mondo. E poco importa se quell’1 può anche far riferimento all’ambientazione di guerra. Con Battlefield 1 si torna a giocare agli inizi del 1900, con la guerra più sanguinosa di tutte: la Prima Guerra Mondiale, soprannominata anche “La Grande Guerra”.
Il gioco avrà conservato i pregi visti nei precedenti capitoli? Saprà amalgarmarsi bene ad un’ambientazione a dir poco spettacolare? Scopriamolo insieme.
Recensione Battlefield 1
Grafica
Il motore grafico scelto per il gioco è il famoso Frostbite, già visto in FIFA 17. Qui, vuoi per l’ambientazione più estesa, vuoi per una maggiore cura, mostra davvero tutti i muscoli! A impatto sono pochi i giochi per PC che possono vantare una grafica di questa portata, anche con i setting mantenuti bassi.
Basta dare uno sguardo alla galleria in basso per rendersi conto di come sia poca la differenza tra i filmati d’intermezzo e le scene d’azione vere e proprie.
Frostbyte è convincente anche su mappe enormi, con pochi cali di framerate anche con configurazioni non eccessivamente spinte. Ogni mappa ha le sue condizioni climatiche che affliggono il territorio e che possono spostare l’ago della bilancia nelle battaglie.
Davvero molto buone anche le animazioni, dove è evidente l’effetto voluto dagli sviluppatori per renderci davvero partecipi della Grande Guerra. Anche le esplosioni e i colpi sparati dalle armi vantano un realismo accentuato.
Ad un comparto tecnico di tale portata saranno riusciti ad affiancare un gameplay degno?
Gameplay
La risposta dopo ore di gioco è: sì, Battlefield 1 è estremamente coinvolgente, è divertente dal primo all’ultimo minuto trascorso nel gioco!
Per il gioco sono previste quattro modalità, ognuna con i propri comandi e il proprio gameplay: terra (soldato), deserto (soldato), carro armato (bombardiere) ed aereo da caccia (mitragliere).
Non c’è una singola modalità che non sia stata curata bene: tutte hanno ovviamente la propria peculiarità, ma solo giocandole tutte potremo apprendere appieno cosa significasse combattere una guerra di queste dimensioni.
Ho apprezzato il gameplay nelle missioni aeree: la tecnologia era agli albori ai tempi della Grande Guerra, ma si può assaporare da vicino dove ha avuto origine il termine “caccia” riferito agli aerei militari.
Modalità di gioco offline
Volendo giocare offline sono disponibili 6 campagne per il mondo: Tempeste d’acciaio, Sangue e Fango, Amici nelle alte Sfere, Avanti Savoia!, Il portaordini, Nulla è Scritto.
Davvero molto buona la scelta di inserire anche mappe italiane nella storia: Monte Grappa ed Empire’s Edge sono solo un piccolo assaggio di quello che si visse all’epoca dei fatti nel BelPaese; da buoni italiani apprezzerete senz’altro la natura e l’ambientazione nostrana, riprodotta abbastanza fedelmente.
Nel resto delle mappe ci attende un viaggio nel deserto del Sinai affianco a Laurence D’Arabia, un salto nelle colline francesi più altri scenari intermedi che fanno da contorno alle vicende della Grande Guerra, ma che tutte insieme sanno far riaffiorare i ricordi dei libri di storia, improvvisamente mai così “vivi”.
Sulla retorica e sulle critiche piovute intorno al titolo (anche da veterani italiani riguardo l’accuratezza storica del titolo), ricordare è il primo passo per non ripetere gli errori del passato: praticamente tutti gli interpreti dell’epoca sono defunti o erano troppo giovani all’epoca per ricordare, quindi non c’è nulla di male nell’unire divertimento alla rievocazione storica.
Unico appunto per la modalità di gioco offline: per i più navigati degli sparatutto il gioco offline è forse breve (circa 10-12 ore per finirlo), ma rispetto alla media dei titoli simili (che si concentrano sull’online, che vedremo fra poco), il gioco è valido anche analizzando solo il gioco offline.
Modalità di gioco online
Un Battlefield che si rispetti è prima di tutto online. Gli sviluppatori non si sono risparmiati nemmeno questa volta: hanno unito sapientemente tutti i pregi già visti nei comparti dei titoli precedenti e hanno fuso il tutto con l’ambientazione della Grande Guerra.
Potremo partecipare alle operazioni, iniziare una partita veloce o creare delle partite personalizzate. Le classi disponibili per i nostri alter ego sono: Assalto, Medico, Supporto e Scout. Battlefield 1 supporta fino a 64 giocatori a schermo, un numero davvero elevato che permette di riassaporare il sapore di condurre una guerra di trincea o una guerriglia tipica del tempo.
Le modalità offerte vanno dal classico (conquista, corsa, Deathmatch a team e dominio) fino al nuovo “Piccioni di Guerra”.
In modalità “Piccioni di Guerra” i protagonisti sono proprio i piccioni viaggiatori, utilizzati come obiettivi in una modalità del tutto simile al “Ruba la bandiera”, dove al posto della bandiera avremo un piccione, pronto ad inviare messaggi.
Le regole sono molto semplici: trovato il volatile dovremo recuperarlo e scrivere le coordinate sul bigliettino, mentre i nostri nemici faranno di tutto per impedirlo. Una volta finito, il piccione partirà in volo, ma non sarà immune agli attacchi dei nemici, che potranno ancora abbatterlo prima che abbandoni la mappa; nostro compito sarà proteggerlo durante il volo. Per ogni piccione arrivato “sano e salvo” verrà assegnato un punto alla squadra, la prima che arriverà a tre vincerà la partita. Il risultato è quanto mai in bilico anche sul 2-0, vista la difficoltà nel far arrivare il piccione vivo.
In alternativa possiamo giocare Operazioni, la vera nuova modalità multiplayer. Nella prima guerra mondiale grandi eserciti si scontrarono senza esclusione di colpi. In operazioni potremo portare avanti, trincea dopo trincea, il nostro assalto alle linee nemiche fino alla conquista del territorio.
Un buon compartimento online, penalizzato da piccoli difetti riscontati durante le partite:
- Alcuni colpi sembrano andare a vuoto anche mirando con precisione
- I respawn sono spesso troppo “cattivi”, portandoci al centro della battaglia. Preparatevi a morti improvvise dopo nemmeno un secondo di risurrezione!
Sonoro
La colonna sonora non poteva esser da meno: i brani sono tutti ben adattati alle atmosfere del gioco, facendo riaffiorare suspense quando necessario e carica quando c’è bisogno di attaccare. Sono rimasto piacevolmente colpito da tutti i brani inseriti nel gioco; possiamo ascoltare la soundtrack ufficiale del gioco cliccando sul seguente link di Spotify.
LINK | Soundtrack BattleField 1
Ottimi anche gli effetti sonori che accompagnano le varie modalità: il suono delle armi è realistico, così come sono realistici le esplosioni e i rumori d’ambiente.
Intelligenza artificiale
Il gioco è equilibrato dal punto di vista dell’IA: i nemici tenderanno ad attaccare in gruppo, con il più forte (di solito quello dotato di lanciafiamme o armi pesanti) a far da testa al gruppo, con i suoi uomini ad accerchiare noi e i nostri alleati (specie se siamo troppo tempo fermi). Nelle battaglie di trincea tutto è leggermente più “incasinato”, ma vogliamo far passare qualche tentennamento nell’intelligenza per via del grande numero di PNG da gestire contemporaneamente. Ottimi i combattimenti tramite carro armato e i combattimenti aerei.
Conclusioni
Battlefield 1 è senza ombra di dubbio uno dei migliori di titoli spara-tutto FPS del 2016. Bello, coinvolgente, spettacolare dal punto di vista tecnico, con una trama coinvolgente nel single player e tante modalità divertenti nel multiplayer. Presenti anche dei piccoli difetti, ma nulla che possa intaccare il voto alto per questo titolo.
Pro
- Grafica superlativa
- Sonoro ai massimi livelli
- Multiplayer divertente e con gradite novità
- Narrativa da cinema
- Single player convincente….
Contro
- …peccato la breve durata!
- Piccoli problemi con le partite in multiplayer
- Qualche calo di framerate con schede video vecchie più di 2 anni
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