Pokémon Go: gioco o incentivo all’attività fisica?
Pokémon Go ha stravolto – letteralmente – la vita di numerosi fan ed appassionati, ora intenti a catturarli tutti in qualsiasi luogo.
Questo gioco, in teoria (ma solo in teoria) ancora non disponibile globalmente, si è rivelato una macchina da successo per quattro grandi società:
- Google, che ci “ha messo” il motore di gioco – ei fu Ingress – e guadagna ora parte dei profitti;
- the Pokémon Company, che ci ha messo i Pokémon e guadagna dai diritti d’autore;
- Nintendo, che ci ha messo la tecnologia ed ha visto negli scorsi giorni un notevole balzo a rialzo in borsa…
- …e Niantic, la software house che ha di fatto implementato il gioco e che guadagna gran parte dei profitti.
Esistono però alcune oscure teorie che, secondo molti, nascondono motivazioni subliminali per l’investimento iniziale e la pubblicazione di Pokémon Go.
Ad esempio quella che vede le autorità pagare Niantic affinché l’app prenda permessi ed informazioni dagli smartphone su cui il gioco è installato. Una teoria abbastanza assurda dettata da quanto un’analisi sull’attività dell’app ha rivelato nel tempo. Teoria, appunto.
Un’altra, altrettanto bislacca ma non per questo senza senso, è che le società siano state pagate dal Dipartimento Statunitense della Salute per indurre le persone a fare attività fisica.
Si, perché il successo a Pokémon Go è legato a doppio filo con gli spostamenti! Tra l’altro, per alcune peculiarità del gioco (ad esempio l’incubazione delle uova) è obbligatorio spostarsi camminando.
“Un metodo per costringere i geek ad uscire dalle loro tane e muoversi” recita uno dei tanti meme su Internet.
Tra l’altro Pokémon Go non ne fa un segreto: la dinamica vuole che chi ci gioca… debba camminare!
All’interno del gioco esistono infatti particolari awards – i Jogger – che possono essere ottenuti soltanto raggiungendo determinate distanze. Rigorosamente camminando.
Sicuramente Pokémon Go non potrà sostituire una vera e propria palestra, ma giocarci può essere un buon espediente per fare un po’ di attività fisica.
In media – e considerando che le calorie possono variare in base al peso e all’andatura – ecco quanto si può bruciare ad esempio con l’incubazione delle uova:
- 2 Km (circa 25 minuti): in media 125 calorie;
- 5 Km (circa 1 ora): in media 300 calorie;
- 10 Km (circa 2 ore)/Jogger di I livello: in media 600 calorie;
- Jogger di II livello (100 Km): in media 6000 calorie.
Non male rispetto a quanto le più praticate attività in palestra permettono di bruciare, considerando che la fatica è nettamente minore, che almeno per gli appassionati è piacevole…
- 1 ora di aerobica: circa 480 calorie;
- 1 ora di nuoto: circa 510 calorie;
- 1 ora di sollevamento pesi: circa 440 calorie.
…e che una sana camminata è sicuramente migliore di starsene a poltrire in casa, attività che brucia in media 0 calorie.
Morale della favola: se siete troppo pigri per pensare all’attività fisica ma volete avere successo a Pokémon Go, il gioco stesso è un valido compromesso tra le due cose.
E, chissà, con un bello smartwatch o fitness band al polso potreste addirittura monitorare i vostri progressi fisici grazie ai Pokémon…
…stando sempre comunque attenti a digitare PIN e password con l’altra mano.
L’articolo Pokémon Go: gioco o incentivo all’attività fisica? appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.
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