Telegram raggiunge i 100 milioni di utenti attivi mensilmente
Due anni fa, poco dopo le rivelazioni sulle attività di monitoraggio governative di Edward Snowden, nasceva un servizio di messaggistica che fosse “contemporaneamente sicuro e divertente”: si chiamava (e si chiama) Telegram e, in breve tempo, sarebbe stato conosciuto dal mondo come il rivale di WhatsApp.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti da allora: giusto per citare una tappa intermedia, lo scorso Dicembre 2014 Telegram contava 50 milioni di utenti attivi, con 1 miliardo di messaggi giornalieri in transito.
Ma direttamente dal palco del Mobile World Congress 2016 i fratelli Nikolai e Pavel Durov, creatori di Telegram nonché della conosciutissima VK (o VKontakte), annunciano i più recenti progressi di Telegram: a Febbraio 2016, il servizio conta la bellezza di 100 milioni di utenti attivi mensilmente, 350 mila nuove attivazioni al giorno e 15 miliardi di messaggi in transito al giorno.
Nonostante l’opinione pubblica abbia condannato spesso Telegram con l’accusa di aver facilitato, “a causa” dell’eccessiva privacy, le comunicazioni tra i terroristi (i fratelli Durov non hanno mai negato di avere come primo obiettivo quello di garantire la privacy degli utenti) e la presenza di un gigantesco “rivale” come WhatsApp, lentamente ma inesorabilmente Telegram sta trovando il suo posto – anche grazie alle sue numerose e simpatiche funzionalità – nel mondo della messaggistica istantanea.
Inutile a dirlo, durante il keynote tenutosi a Barcellona i Durov hanno espresso pieno supporto a Tim Cook per la spinosa questione “Apple vs FBI”.
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