Facebook, meno problemi per chi non usa il nome reale
La politica sul nome anagrafico applicata da Facebook ha sempre rappresentato una spina nel fianco per determinati utenti: sebbene Mark Zuckerberg ed i suoi abbiano sempre indotto ad inserire informazioni reali per scoraggiare i troll, i bulli, i leoni da tastiera, gli stalker ed altre fastidiose categorie di internauti, ciò può rappresentare un problema per una cerchia di utenti che decide di usare un nome differente da quello scritto sul documento di identità per motivazioni ben più serie – è il caso, ad esempio, di persone transessuali o di chi è stato precedentemente vittima di stalking.
Lo sottolinea anche Alex Schultz in una recente lettera aperta mirata ad inquadrare questa “problematica”, in risposta ad una precedente lettera firmata EFF: Facebook induce i suoi utenti ad utilizzare il nome con cui sono conosciuti dalla gente e non il proprio nome reale, sebbene le due cose in genere debbano coincidere, per preservare la sicurezza e l’integrità del social network.
Tuttavia il team, che in questo ultimo periodo sembra particolarmente attento alle esigenze degli utenti, si è reso conto di una sorta di incongruenza in tutto ciò: l’esempio lampante è che per riprendere possesso del proprio account in caso di problemi ci sia bisogno di inviare un documento di identità. Chiaramente se non si utilizza sul social network il proprio nome reale le informazioni non coincideranno.
Schultz assicura che presto il problema verrà arginato “ammorbidendo” la politica sul nome: in primo luogo, gli utenti potranno fornire informazioni aggiuntive al team del social network riguardanti il nome utilizzato, così da permettere agli addetti ai lavori – in caso di necessità di intervento umano – di conoscere il motivo per cui si utilizza un nome differente da quello reale e di regolarsi di conseguenza.
In secondo luogo, cambierà anche la modalità delle segnalazioni: chi segnalerà un profilo per utilizzo di nome falso dovrà meglio motivare la sua richiesta, affinché il team di Facebook possa accertare l’eventuale problema e non penalizzare persone vittime di chi vuol soltanto infastidirli.
Infine, ma non di minore importanza, cambierà la politica di recupero account: Facebook introdurrà dei metodi sicuri – anche se per il momento non è dato sapere quali – che non coinvolgono l’utilizzo di un documento di identità, al fine di riprendere l’accesso al proprio profilo.
Con questo il team capitanato da Mark Zuckerberg si augura di arginare, almeno in parte, tutti i problemi a cui va incontro chi per scelta, o per necessità, è costretto ad utilizzare un nome differente da quello anagrafico.
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