Recensione Meizu MX4 Ubuntu Edition: solo per pazzi
Il titolo così forte è naturalmente voluto, ed è anche il riassunto in poche parole di ciò che penso di un telefono Ubuntu Touch in questo momento. Molti di voi forse già conosceranno il Meizu MX4 poiché dotato inizialmente del solo sistema Android: col tempo, grazie ad un accordo con Canonical, questo smartphone è stato venduto anche in versione Ubuntu Edition offrendo una esperienza utente completamente diversa da quella del sistema operativo di Google. A livello hardware stiamo parlando sicuramente di un dispositivo molto valido: ottima fotocamera, ottimo design e processore molto buono; purtroppo i veri problemi sono a livello software perché possiamo considerare Ubuntu Touch un sistema operativo ancora acerbo ed in fase alpha. La buona notizia è che Canonical sta lavorando celermente per migliorare il suo OS ed offrire caratteristiche di pari livello ai competitor esistenti: nonostante qualche buona indicazione e concetto, però, la strada sembra essere ancora lunga.
Design ed Ergonomia
Esteticamente lo smartphone è davvero notevole: elegante, compatto, comodo da tenere in mano e in tasca (rispetto al mio enorme dispositivo da 5.7”), leggero e con profilo in metallo. La scocca è removibile ma non la batteria: l’unica cosa che potete fare è inserire la SIM e la microSD. Non ho apprezzato il posizionamento del tasto di accensione in alto perché risulta scomodo accendere/spegnere lo schermo in questo modo, soprattutto se si utilizza il telefono ad una sola mano. Il display da 5.36” e risoluzione 1920 x 1152 pixel offre un buon bilanciamento dei colori.
Hardware
Sull’hardware non mi dilungherò tanto perché – come si suol dire – la potenza è nulla senza controllo. Il processore è un Mediatek MT6595 Octa-Core a 2.2 GHz (4 Cortex A17 a 2.2 GHz + 4 Cortex A7 a 1.7 GHz) affiancato da 2 GB di RAM e memoria interna pari a 16 GB, espandibile tramite microSD. Il Meizu MX4 Ubuntu Edition dispone di fotocamera anteriore da 2.0 MP (Sony IMX208) e posteriore da 20.7 MP (Sony IMX220) mentre la batteria ha una capacità di 3100 mAh.
Software
Ok… da dove cominciare? Le cose da dire sono davvero molte. Innanzitutto ho apprezzato il tentativo di Canonical di essere un sistema basato su gesture: con uno swipe dal bordo sinistro al centro è possibile accedere al launcher di Unity (l’interfaccia utente di Ubuntu Touch) dove troverete le applicazioni principali e quelle in esecuzione. Ubuntu Touch è interamente organizzato in Scopes: non c’è uno sfondo ma potrete solo muovervi tra queste varie schermate, da destra verso sinistra. Uno swipe dal bordo destro verso il centro vi permetterà di accedere alle schede aperte e cancellarle manualmente una per una. Uno swipe dal bordo basso verso l’alto attiverà le opzioni della schermata corrente (il classico menu per intenderci) mentre uno dal bordo superiore al basso vi mostrerà la tendina delle notifiche. L’unico pulsante hardware, quello al centro in basso con il LED, funge da pulsante home ed ha la medesima funzione del tasto con il logo di Ubuntu che trovate nel launcher di Unity. Interessante anche il fatto che se tirerete giù la tendina delle notifiche, a seconda della posizione in cui avete tirato giù la tendina vi ritroverete con le opzioni specifiche di quella categoria: ad esempio uno swipe giù all’altezza dell’orario vi farà accedere rapidamente a sveglie e impostazioni di data e ora, oppure uno swipe in basso in prossimità della batteria vi permetterà di avere immediatamente accesso alle opzioni del risparmio energetico. E così via. Ciò che funziona molto bene è Nearby, una sezione dove è possibile trovare i luoghi di interesse vicini a noi. Avete fame? Basta selezionare l’opzione “ho fame” e vi verranno mostrati i migliori ristoranti della zona. Volete un drink? Selezionate “ho sete” e sicuramente non faticherete a trovare un bar, oppure un locale per divertirvi se selezionerete “mi annoio”. Questo è uno degli scope di Ubuntu Touch meglio riusciti: il database si basa sulle valutazioni di Yelp, un nome che è tutta una garanzia.
E… nulla, queste sono le uniche cose positive di Ubuntu Touch al momento. C’è una lentezza generale e incredibile nel sistema, che non è affatto fluido come dovrebbe essere: anche il caricamento/refresh dello scope delle telefonate, sms o qualsiasi scope che non richiede neanche Internet, risulta davvero lento e dovrete attendere qualche secondo prima di ottenere i risultati. Il bluetooth al momento non funziona se non con altri dispositivi Ubuntu Touch: non ho potuto trasferire file a telefoni Android, per intenderci. Un altro durissimo scoglio per un utente medio è rappresentato dall’Ubuntu Store ed ecosistema Ubuntu: non c’è praticamente nulla, tutte le principali apps che avete su Android/iOS/Windows Phone qui mancano e quelle poche che ci sono – come Facebook – sono solo Web App e non vere e proprie applicazioni native. E visto che molti di voi usano WhatsApp, sappiate che qui non c’è (in compenso c’è una versione molto minimale di Telegram).
Inoltre, nonostante l’aggiornamento all’OTA5, se utilizzo il dispositivo intensamente inizio ad avvertire un importante surriscaldamento nella parte posteriore dello smartphone.
Ubuntu Touch è assolutamente immaturo e non pronto per il grande pubblico, c’è bisogno di migliorare (e di molto) l’OS sotto vari aspetti e soprattutto bisogna investire sull’ecosistema: difficilmente un utente accetterebbe di utilizzare un dispositivo con a bordo un sistema senza neanche una delle sue applicazioni preferite.
Multimedia
Per quanto riguarda il reparto multimediale, il Meizu MX4 Ubuntu Edition è dotato di una cassa riposta nella parte in basso del dispositivo e di una fotocamera frontale da 2.0 MP (Sony IMX208) e una posteriore da 20.7 MP (Sony IMX220). Per quanto riguarda l’audio, il sonoro è sicuramente molto pulito ma la potenza della cassa è abbastanza bassa: in tasca difficilmente riuscirete a percepire l’arrivo di una notifica, soprattutto se siete in giro, se non grazie alla vibrazione. Per quanto riguarda le foto, invece, c’è da dire che gli scatti ed i video sono soddisfacenti: purtroppo anche qui vi sono alcuni bug da risolvere, come lo zoom non funzionante nella modalità video, ed in generale la qualità degli scatti potrebbe essere ancora migliore (soprattutto di giorno). Ecco alcuni sample:
Autonomia
Arrivare a sera con una buona percentuale residua di batteria non è difficile, anche se lasciate attivo il GPS: poche le applicazioni disponibili, e tutte web apps, e dunque l’utilizzo dello smartphone è fortemente limitato. Non potevo usare bene o come al mio solito i social Facebook, Google+ e Twitter, poco Youtube, niente WhatsApp. Insomma, la batteria da 3100 mAh è sicuramente lodevole ma bisognerebbe poterla stressare meglio.
Prezzo
Il prezzo del Meizu MX4 Ubuntu Edition è pari a 299€: troppi per un dispositivo dotato di un sistema operativo che possiamo definire in fase alpha. Se siete appassionati di Ubuntu e volete seguire il progetto, usando questo lo smartphone come secondo cellulare, allora potete anche acquistarlo senza problemi altrimenti girate al largo e spendete meglio i vostri soldi.
L’articolo Recensione Meizu MX4 Ubuntu Edition: solo per pazzi appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.
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