Tim Wu: Google sta danneggiando il benessere sociale

By Jessica Lambiase

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L’Europa si batte ormai da anni per assicurare la giusta concorrenza per i risultati di ricerca ed il maggior indiziato è, come al solito, Google: sebbene ad oggi una condanna non sia stata emessa (ma l’accusa è stata formalizzata), sono in corso indagini per comprendere se ed eventualmente in che modo l’interconnessione tra il motore di ricerca ed i servizi da esso suggeriti possa alterare la sana competizione, ricadendo così di fatto nell’abuso di posizione dominante, soprattutto nel caso di risultati localizzati.

Questa però non è una problematica tutta Europea, poiché anche altrove qualcuno tenta di dimostrare che da tale situazione l’utente ne esce in qualche modo danneggiato: è ciò che mette nero su bianco uno studio condotto dai ricercatori di Yelp, da Michael Luca e da Tim Wu, quest’ultimo considerato ormai un’icona per quel che riguarda il concetto di neutralità della rete.

Google sta danneggiando il benessere sociale

afferma l’introduzione del paper, che mostra i risultati di uno studio ben preciso effettuato sul motore di ricerca: in maniera completamente casuale, sono stati analizzati e messi a confronto rispetto i risultati ottenuti in maniera puramente algoritmica (ovvero i cosiddetti “organici”) ed i risultati che Google suggerisce esplicitamente in base ad una determinata query di ricerca.

Chiaramente in alcuni casi i risultati suggeriti si sono rivelati assolutamente vantaggiosi (calcoli e conversioni dirette di valute o altre unità di misura, date di nascita, date di morte e via discorrendo), tuttavia i ricercatori hanno rivelato che

i consumatori preferiscono molto di più… i risultati competitivi, così come classificati dal motore di ricerca proprietario di Google, anziché i risultati scelti da Google.

Considerando che un terzo del traffico di ricerca su Google desktop avviene tramite ricerche locali e questo numero si alza al 50% nel caso di ricerche da mobile, è semplice comprendere che il modo in cui Google gestisce e suggerisce i risultati di ricerca ai suoi utenti – tentando in alcuni casi di “distoglierli” dall’organico – influisce eccome.

Volendo scendere ancor più nei dettagli, lo studio rivela che il 45% delle persone partecipanti all’esperimento sono più avvezze a cliccare sui risultati organici piuttosto che su quelli proposti da Google, atti invece a suggerire una lista altamente personalizzata di aziende e servizi prevalentemente basata sulla localizzazione.

Bisogna ricordare che Yelp è uno dei maggiori competitor di Google per quel che riguarda i risultati localizzati, tuttavia Wu afferma con forza che il suo contributo a questa ricerca non è stato assolutamente influenzato dal cachet ricevuto dall’azienda mandataria:

Non l’avrei mai fatto se non avessi pensato che questa prova potesse cambiare le carte in tavola

dichiara il simbolo della Net Neutrality, che continua con un’affermazione piuttosto pesante nei confronti del big di Mountain View

E’ [la cosa] più rassomigliante al caso Microsoft che io abbia mai visto.

riferendosi a quando Microsoft impose grazie al suo monopolio Internet Explorer a tutti i suoi utenti; secondo Wu, infatti, Google presenta risultati e prodotti che, su scala internazionale, sono estremamente peggiori per i consumatori. E voi siete d’accordo con questa ricerca? Preferireste che Google proponesse risultati esclusivamente organici anziché personalizzarli in base alla posizione dell’utente e a tutti gli altri parametri estrapolati dall’incrocio con i vari servizi?

L’articolo Tim Wu: Google sta danneggiando il benessere sociale appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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