Satya Nadella: una Microsoft… magica!

By Stefano Leva

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Un anno e quasi quattro mesi sono passati da quando Microsoft ha scelto il proprio leader per l’era moderna e tanto è bastato a Satya Nadella, gentile e pacato ingegnere indiano, ad entrare nel cuore di migliaia di dipendenti e milioni di persone nel mondo. La missione che gli fu consegnata il 4 Febbraio del 2014 non era certamente delle più facili: trasformare Microsoft, renderla moderna e farla amare in un’epoca in cui Apple e Google, con strategie differenti, si sono impossessate della nostra vita digitale.

La prima mossa del nuovo CEO fu cambiare il motto dell’azienda dal “devices and services” di Steve Ballmer nell’ormai famoso “mobile first, cloud first” e, in una lettera indirizzata ai propri dipendenti pochi giorni fa lo stesso Nadella ha esposto quella che egli ritiene la missione principale di questa nuova, ambiziosa, Microsoft:

“Fare cose magiche, fornire gli strumenti necessari affinchè ogni azienda ed ogni singola persona del mondo possa realizzare di più, raggiungere più risultati».

Un viaggio verso il nuovo…

Suddetta lettera arriva pochi giorni dopo una riorganizzazione della stessa azienda che aveva visto l’allontanamento dai propri incarichi di alcuni soggetti, tra cui spicca l’ex CEO e “cavallo di Troia” di Nokia Stephen Elop, direttamente riconducibili all’avventura che Microsoft aveva iniziato con l’acquisizione della divisione responsabile della produzione di dispositivi mobili da parte di Nokia.

Un’avventura che ha da poco iniziato una riconversione del proprio brand, la quale dovrebbe portare entro pochi mesi a far sparire del tutto qualunque collegamento con il passato glorioso della casa finlandese, esaltando commercialmente Lumia come marchio riconducibile alla migliore offerta possibile relativa al mondo Windows Phone, o come ritornerà a chiamarsi, Windows Mobile.

Ma c’è un argomento che circola tra i blogger internazionali, argomento che vorrebbe queste mosse di Nadella – riorganizzazione societaria prima e l’esposizione di una nuova missione aziendale subito dopo – come i primi segnali che confermerebbero quella che molti pensano sia un’avversione dello stesso CEO nei confronti della decisione d’imbattersi nel mondo della produzione e commercializzazione di hardware da parte di Microsoft.

Nuova rotta: cloud e servizi!

In realtà sono molti i segnali che lasciano credere anche a me che non sia nella sfida alle Samsung o Huawei del mondo ad essere destinata l’azienda di Redmond. Non credo che sia una competenza adatta ad un gigante del software che sta portando avanti da mesi una personalissima crociata per rendere i propri servizi e la propria offerta disponibili ovunque, dal web alle piattaforme mobili più diffuse del pianeta.

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Office per iOS e per Android, OneDrive, OneNote disponibili anch’esse ovunque, l’acquisizione e trasformazione di Acompli nella nuova app di Outlook, quelle di Sunrise e Wunderlist e del produttore di videogiochi Mojang, lasciavano intendere già prima della lettera ai dipendenti del 25 Giugno scorso come l’intenzione di Nadella fosse quella di portare i servizi Microsoft nelle vite di ognuno di noi, indifferentemente dalla piattaforma software utilizzata.

Asssieme a tutto ciò, Microsoft si prepara a rendere disponibile al mondo la rinnovata piattaforma Windows 10, insieme ad essa il nuovo browser Edge – più compatibile agli standard web attuali rispetto all’ormai datato Internet Explorer – e il battesimo ufficiale delle Universal Apps, che dovrebbero rappresentare definitivamente la chiave di volta nei rapporti con gli sviluppatori: scrivere un’app per il nuovo Windows Store infatti significherà avere contemporaneamente un pubblico di centinaia di milioni di utenti, che siano essi su mobile o su desktop o addirittura su Xbox.

In un colpo solo Microsoft avrà una massa critica di utenti che contribuirà a metterla seriamente in competizione con le acclamate Apple e Google e, ovviamente, i loro iOS/OSX e Android/Chrome. Uno scacco matto così perfettamente progettato che potrebbe quindi mettere in secondo piano la necessità di disegnare e mettere sul mercato smartphone che portino il nome dell’azienda.

Addio ai Lumia “fatti in casa”?

Tutto ciò fa pensare che la divisione oggi conosciuta come Microsoft Mobile potrebbe avere un destino simile a quello che è toccato mesi or sono a Motorola, “salvata” da Google e poi successivamente ceduta – poiché ritenuta un business non essenziale – a chi invece il lavoro di manifattura lo fa quotidianamente come Lenovo. Da quella breve esperienza Google ha imparato molto, ed ha ritenuto importante conservarne brevetti fondamentali ed un team specializzato ch’è confluito in quello che si autodefinisce un gruppo di pirati della tecnologia che risponde al nome di Google ATAP (Advanced Technologies and Projects).

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A questo punto immagino che la stessa sorte possa toccare alla divisione che Nadella ha costituito dopo aver licenziato Elop e compagnia, quella Windows and Devices Group guidata da Terry Myerson, la quale potrebbe dedicarsi sempre più a soluzioni nuove e sempre meno al dispendioso business degli smartphone. HoloLens, Microsoft Band, Surface o Surface Hub sono solo alcuni degli esempi di ciò che lo spirito innovativo di Microsoft può realizzare e, anche se è ancor presto per capire se assisteremo ad una cessione del ramo dedicato ai Lumia, ritengo personalmente che Nadella dovrebbe investire risorse nel trovare partners che possano prendersi la responsabilità di sfidare Apple e l’iPhone o gli innumerevoli produttori di smartphone Android del mondo.

Una Microsoft “magica”, più moderna e agile come la desidera Satya Nadella, non si sposa come idea con la battaglia per il “telefonino” più figo o più economico che sia. Windows, Office, il cloud ed i servizi e le tecnologie ancora da inventare sono più adatte ad un gigante del software che sta progettando i prossimi decenni di rilevanza.

Personalmente… scelgo HTC!

In un classico commento estivo tipico del calciomercato sulla falsariga del “Se fossi io il presidente…” di qualunque squadra di calcio, vedrei Microsoft dare in licenza secondo qualche complicata regolamentazione finanziaria il brand Lumia ad un produttore in cerca di rilancio. La mia scelta è ricaduta su HTC. Prodotti dal design elegantissimo, forse tra i pochi a contrastare Apple dal punto di vista estetico, ma che in un mondo in cui spopolano Samsung, LG e Huawei o chiunque altro abbia mezzi enormi a disposizione non riescono a far quadrare i conti di un’azienda che ha ancora molto da dare al mercato.

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HTC produce già oggi quello che è probabilmente il Windows Phone più bello, quello One M8 for Windows Phone che si trova solo negli USA. Prendere in consegna la responsabilità di essere il produttore di punta dei prossimi venturi smartphone con Windows 10 Mobile potrebbe spingere l’azienda taiwanese a ritornare a ritagliarsi uno spazio importante sul mercato e le possibilità infinite che offre il futuro del cosiddetto Internet of Things potrebbero fare il resto.

L’eventuale successo di questa operazione e lo scorporo da parte di Microsoft di attività troppo “terrene” e forse poco magiche, come la produzione diretta di Lumia dai 70 euro in su, potrebbe a sua volta convincere altri produttori a scegliere di investire sulla piattaforma Windows. Un effetto domino che porterebbe vantaggi a tutti e creerebbe un autentico terzo polo da affiancare ai dominatori del mercato attuale.

Cosa ne pensate voi? Credete che Microsoft debba continuare ad essere la “nuova” Nokia? O pensate che sia meglio per essa ritagliarsi un ruolo più simile a quello che ricopre Google nell’universo Android come invece credo io?

L’articolo Satya Nadella: una Microsoft… magica! appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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