Recensione Thecus N4310: ok, il prezzo è giusto!
Anche se il mondo si sposta sempre più verso le soluzioni cloud per la gestione di dati e backup e verso lo streaming diretto per la riproduzione dei contenuti multimediali, non è un segreto che i NAS – altresì noti come Network Attached Storage – rappresentino una soluzione tutt’altro che obsoleta anche per gli utenti home e per i piccoli uffici, oltre che ovviamente (e quasi di dovere) in ambito strettamente business.
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Ed è proprio di un dispositivo SOHO (small-office-home-office) che oggi vogliamo parlarvi: si tratta in particolare del N4310 di Thecus, un NAS 4-bay con sistema operativo basato su GNU-Linux che fa delle sue numerose applicazioni pensate per l’utente il suo punto di forza.
Vediamo insieme come si è comportato!
Confezione
Molto semplice ma d’effetto la confezione di questo NAS, in cartone e colma di informazioni hardware e potenzialità del dispositivo contenuto al suo interno.
Dentro la scatola, oltre al NAS, troviamo un alimentatore da 60V con spina F+E (tedesca/francese), un cavo ethernet, un CD-ROM contenete il software necessario e la manualistica in formato PDF, un piccolo vademecum/garanzia e, infine, le viti per l’installazione dei dischi ai bay.
Design
Non si tratterà sicuramente di un complemento d’arredamento di alta estetica, ma il design di questo NAS non ha nulla da invidiare a nessuno: la scocca dalle dimensioni di 13.5 x 17 x 21.7 cm è composta totalmente da alluminio, il che fa raggiungere al dispositivo un peso (a vuoto) di ben 3 Kg.
Sulla parte frontale del Thecus N4310 troviamo ovviamente i quattro bay (sganciabili meccanicamente), una serie di LED (alimentazione, notifica/stato del sistema, un LED per ogni bay, uno LED di stato per la rete, un LED di stato per il sistema ed un LED per i dispositivi USB esterni), il tasto rapido “USB Copy” ed il tasto di accensione.
Completamente sgombre le facce laterali del dispositivo se non per la dicitura “Thecus” impressa.
Sulla parte posteriore si trovano le porte USB, la porta LAN, la doppia porta per l’alimentatore, il tasto reset e la porta per il TPM Kensington.
Se proprio dobbiamo trovare un difetto al design di questo NAS, quello è l’attitudine a riempirsi facilmente d’impronte. Per il resto nulla da segnalare se non che, a causa dei numerosi LED presenti, non è un dispositivo indicato da tenere in camera da letto o in ambienti che devono restare al buio.
Hardware
CPU & RAM
Niente male il comparto hardware per questo dispositivo SoHo: a bordo del NAS troviamo un SoC AppliedMicro AMCC APM86491RDK a 1 GHz affiancato da 1 GB di RAM DDR3. Apparentemente potrebbe sembrare una configurazione abbastanza limitante ma, come scoprirete in seguito, così non è.
Storaging
Trattandosi di un NAS 4-bay sono presenti quattro diversi slot dedicati a HDD SATA da 3.5 o 2.5 pollici, con capacità hot-swap (ovvero di installare e disinstallare dischi a NAS acceso) grazie alla tecnologia SHR, configurabili via software in RAID 0, RAID 1, RAID 5, RAID 6, RAID 10 o concatenazione sequenziale (Jbod).
Installazione dischi
Nonostante si tratti di un dispositivo notevolmente compatto e senza necessità (almeno apparente) di cacciavite e strumenti specifici per la gestione (anche il tasto Reset può essere premuto con una penna), una volta smontato un bay arriva la sorpresa: l’alloggio è sì ad incastro, tuttavia per installare i dischi sarà necessario armarsi del cacciavite.
Nella fattispecie, è possibile rimuovere il bay contenente l’alloggio del disco semplicemente sganciandolo con un click usando l’apposita levetta e, una volta estratto, il disco dovrà essere posizionato ed avvitato (le viti sono rigorosamente in dotazione) al suo interno.
La possibilità di errore è minima poiché bisogna far corrispondere al foro per le viti sul bay il rispettivo foro sul disco; tra le altre cose, grazie alla conformazione del bay stesso, è semplicissimo installare anche dischi da 2.5 pollici. E’ inoltre quasi impossibile inserire il bay nel verso sbagliato, poiché questo farà resistenza.
Insomma viti si, ma nulla di così complesso!
Connettività
A bordo del Thecus N4310 troviamo una scheda di rete ethernet 10/100/1000 BASE-TX con tecnologia Auto MDI/MDI-X ad entrata singola; nessun’altra soluzione di connettività per questo NAS che, seppur dotato di diverse porte USB, non prevede l’integrazione con dongle Wi-Fi USB e similari.
Porte e componenti aggiuntive
A completare la dotazione hardware di questo dispositivo troviamo:
- 2 porte USB 3.0 (posteriori);
- il tasto fisico reset (posteriore);
- uno slot Kensington per cifratura (posteriore);
- la doppia entrata DC-in da 12V per l’alimentatore;
- una ventola (posteriore).
Particolare attenzione va posta alla doppia entrata per l’alimentatore, pensata per le situazioni di power failure e che permette di collegare contemporaneamente due alimentatori (ciascuno di 60V), che saranno ovviamente utilizzati – in situazioni normali – uno per volta; nel caso di malfunzionamento dell’alimentatore principale sarà inviata una segnalazione all’utente ed attivato l’alimentatore di backup.
Notevole la presenza del tasto per la copia diretta su USB che permette, dopo aver collegato un disco capiente all’apposita porta, di copiare al volo l’intero contenuto del NAS sul disco esterno senza intervenire dal computer o, in generale, dal gestionale. Davvero una buona trovata.
In ultimi, ma non di minore rilevanza, due aspetti che per un dispositivo SoHo sono estremamente importanti: i consumi e la rumorosità. Per quanto riguarda il primo aspetto, il fabbisogno energetico dichiarato del NAS in attività è pari a 29.5W, che scendono a 10W in modalità sleep.
Punto un po’ dolente il secondo: la ventola, purtroppo, non è così discreta come sembra e specie in fase d’attività intensa si fa sentire. Ma non preoccupatevi, l’unico scenario in cui il rumore provocato da essa potrebbe dar fastidio è nel silenzio assoluto della notte.
Software
Interfaccia sistema operativo
Il sistema operativo montato è sul NAS é ThecusOS, sistema proprietario a base Linux che si presenta fin dal primo avvio con un’interfaccia molto semplice (ricorda il vecchio GNOME 2 per molti aspetti), magari poco sgargiante (in particolare se confrontato con altri OS per NAS) e a tratti con alcune voci ridondanti ma efficace, oserei dire “rude”.
Il “desktop” (non modificabile, non possiamo aggiungere icone) offre l’accesso alle cartelle condivise (Shared Folder) e al tool per configurare (o riconfigurare) il RAID dei dischi montati.
Il sistema operativo è disponibile anche in italiano, ma la traduzione è parziale e in alcuni casi lacunosa e fuorviante: anche se nel corso della guida terremo l’italiano per coerenza con il resto dell’articolo consigliamo di usare questo NAS in lingua inglese, dove tutte le voci sono perfettamente comprensibili anche a chi mastica poco la lingua.
Per controllare ogni aspetto del dispositivo possiamo usare il Panello delle app disponibile in alto a sinistra (immagine in basso) dove trovano posto tutte le funzionalità destinate all’amministrazione e al controllo del NAS.
Il sistema operativo si dimostra discretamente intuitivo, anche se può spiazzare un utente alle prime armi; non possiamo ottenere le stesse applicazioni che troviamo di solito Windows o su una distribuzione GNU/Linux, ma i tool e i programmi disponibili di default (oltre a quelli scaricabili dallo store) ci permetteranno di portare a termine qualsiasi compito assegnato a questo NAS.
Software preinstallato
Nel pannello delle app possiamo trovare tutti i tool e le app del NAS, e come già accennato questo menu potrebbe confondere un utente alle prime armi, mentre un utente navigato si troverà decisamente a suo agio.Per comprendere meglio quello che il NAS offre a livello software, basta seguire la suddivisione offerta dall’OS stesso.
I tool prettamente amministrativi sono racchiusi in Gestione del sistema;
per la gestione di ogni aspetto dei dischi montati nel NAS abbiamo la sezione Archiviazione, comprensiva di un tool per montare ISO via rete;
per la gestione dei permessi, delle revisioni, delle condivisioni e delle quote per i file e cartelle del NAS troveremo la sezione Condivisione/Privilegi file;
una delle sezioni più importanti è sicuramente Servizi di rete (titolo tradotto male), dove troveremo tutti i tool per configurare Samba/CIFS, AFP, NFS, FTP, TFTP, UPnP, SSH, DDNS, WebDAV e l’accesso tramite Thecus ID (per rendere il NAS raggiungibile via internet ovunque).
Altra sezione utile per gli utenti è Server applicazioni, dove troveremo i programmi per incrementare le funzionalità del NAS e per installarne altre dallo store (Applicazioni di terze parti) e dal sito ufficiale (Applicazione NAS Ufficiale); di default sono preinstallati il famoso client BitTorrent Transmission e il server iTunes per gestire la musica di tutti i dispositivi Apple senza temere di dover reinstallare iTunes su tutti i PC.
Basta salvare la musica sul NAS e configurare il server iTunes per ascoltare musica da iPhone, iPad, iPod e altri dispositivi compatibili con Bonjour.
Cliccando su Transmission-kit potremo configurare il client per scaricare i torrent sul NAS senza lasciare acceso il PC: i download terminati verranno caricati nella cartella designata sul NAS (_P2P_Download_).
La penultima sezione non è meno importante: troveremo tutti i tool dedicati al backup e alla protezione dei dati, sia sul NAS sia per programmare backup di file e di interi sistemi operativi via rete.
In ultimo troviamo la sezione External Device (non tradotto), dove potremo controllare un’eventuale stampante di rete o connessa via USB, o ancora un UPS.
Appena acceso il NAS configurerà da solo SMB/Samba, rendendo accessibile il suo spazio a qualsiasi sistema operativo collegato alla rete di casa.
Le cartelle e i file del NAS infatti sono accessibili da Windows con molta semplicità: il sistema operativo Microsoft vedrà subito il NAS come disco di rete, compresi i download dei torrent.
Grazie al supporto a SAMBA possiamo ottenere lo stesso risultato anche se utilizziamo una distribuzione GNU/Linux, senza configurare nulla.
Funzionalità aggiuntive
Cliccando su Applicazioni NAS ufficiali (sezione Server applicazioni) potremo scaricare altro software direttamente da Thecus, tra cui spicca sicuramente il supporto al media server Plex, un firewall, il download manager Aria2, il kit MySQL, il server di foto Piczza e i servizi WebDisk e Webserver.
Questa schermata permette anche di controllare gli aggiornamenti del sistema operativo del NAS.
Gli amanti della condivisione di video e film via rete sicuramente apprezzeranno la scelta di usare Plex come media server, vista la piena compatibilità di quest’app anche con TV (DLNA) e dongle HDMI come il Chromecast.
Se desideriamo installare altri programmi compatibili con il Thecus, possiamo usare il tool Applicazione di terze parti (Sezione Server applicazioni), che ci reindirizzerà alla pagina Web contenente app di terze parti (al momento della stesura ben 720 app).
LINK | Thecus app di terze parti
Basterà scaricare i pacchetti e avviare Applicazione di terze parti (Sezione Server applicazioni) per installarli.
Prestazioni
Prestazioni sistema
Sul lato prestazionale il NAS se la cava alla grande in ogni situazione, anche se sulla carta l’hardware potrebbe far pensare il contrario. Nessun problema in lettura e in scrittura con qualsiasi disco SATA utilizzato, veloce anche il trasferimento tramite Ethernet (Gigabit).
Il NAS al primo avvio è pronto dopo 5 minuti, il tempo di scegliere quale tipo di RAID creare e di creare l’account Thecus per il DDNS. I tempi di avvio e di riavvio possono invece variare: in caso di problemi a connettersi alla rete o a ricavare l’IP, i tempi si allungano fino a 15 minuti; in condizioni normali bastano 5 minuti.
Prestazioni dischi
I test sui dischi installati (prima disco singolo, poi due dischi collegati in RAID 0) non hanno smentito la buona natura del dispositivo, tuttavia abbiamo notato un gap abbastanza vistoso tra le velocità in lettura ed in scrittura, probabilmente a causa delle impostazioni del buffering del sistema operativo. In tutti i casi nulla di particolarmente limitante. Bisogna comunque sottolineare che il SoC a bordo del Thecus N4310 non è compatibile con la cifratura lato hardware, per cui nel caso di file criptati è lecito aspettarsi un discreto calo delle prestazioni.
All’interno del NAS sono installati due drive HDD con velocità variabile tra i 5400 ed i 7200 rpm, formattati automaticamente dal NAS con filesystem ext4, collegati alla rete in single link. Il collegamento alla macchina di test è avvenuto tramite CIFS (mappatura diretta unità di rete via server samba).
Potrete vedere i risultati dai due grafici seguenti:
Rapporto qualità/prezzo
Amazon prezza il Thecus N4310 a circa 275 euro (prezzo che, a seconda dello store, può lievitare fino a 350 euro), assolutamente abbordabile per un dispositivo di questa portata e con un set di funzionalità così vasto e flessibile. Ciò rispecchia appieno l’obiettivo dell’azienda, che con la sua linea SOHO si ripropone di colmare il “gap” che tutt’oggi impedisce la diffusione a livello consumer di dispositivi di questo genere.
Nulla da obiettare in merito.
Conclusioni
Finalmente un dispositivo che appartiene sul serio alla fascia media del mercato e che, nonostante sia dedicato principalmente al mercato consumer, è assolutamente scalabile anche a soluzioni di backup, streaming e download un attimino più avanzate. Nonostante le ottime prospettive e la buona riuscita, questo prodotto non è esente da difetti: i tempi di creazione dei RAID sono abbastanza lunghi, il sistema operativo non eccelle per intuitività e, soprattutto, le traduzioni possono trarre in inganno.
Nulla a cui la casa madre, con un po’ di impegno e qualche update, possa risolvere anche in tempi brevi. E a dire il vero, se questa risoluzione arrivasse, il N4310 sarebbe un dispositivo praticamente perfetto.
Giudizio complessivo: 8 (con riserva)
A cura di Giuseppe F. Testa e Jessica Lambiase.
Si ringrazia inoltre Thecus per aver fornito il sample.
L’articolo Recensione Thecus N4310: ok, il prezzo è giusto! appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.
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