By Alessandro Buccato
Si sa, quando una cosa piace e ha successo, l’imitazione è dietro l’angolo.
Poteva mancare un clone del famoso Raspberry Pi? Ovvio che no!
HardKernel Odroid C1 è uno degli ultimi arrivati, costa 35$ e partendo proprio dal gemello Raspberry B+, offre migliori prestazioni e una scheda tecnica di tutto rispetto.
* Amlogic ARM® Cortex®-A5(ARMv7) 1.5Ghz quad core CPUs
* Mali™-450 MP2 GPU (OpenGL ES 2.0/1.1 enabled for Linux and Android)
* 1Gbyte DDR3 SDRAM (2x Samsung K4B4G1646D)
* Gigabit Ethernet (Realtek RTL8211F)
* 40pin GPIOs
* eMMC4.5 HS200 Flash Storage slot / UHS-1 SDR50 MicroSD Card slot
* miniHDMI x 1
* USB 2.0 Host x 4, USB OTG x 1
* Infrared(IR) Receiver
* Ubuntu 14.04 or Android KitKat
ndr. le distro ufficiali sono Ubuntu 14.04 LTS (in realtà è una Lubuntu) e Android KK, ma sul forum ufficiale si trovano altre distro sperimentali e/o gestite dalla community (arch, debian, ubuntu mini, etc.)
Prima di andare avanti, vorrei precisare che quanto segue non vuole essere una recensione rigorosa e formale, ma è più una chiacchierata tra amici e una testimonianza della mia breve e personale esperienza con le dev board e un piccolo indiretto confronto con il diffusissimo Raspberry Pi (B+).
Vengo da un Raspberry B+, acquistato qualche mese fa con l’idea di realizzare un sistema economico, silenzioso e dai ridotti consumi, che mi permettesse di avere i miei file sempre sotto mano e che fosse in grado di scaricare file “a pc spento”… e perché no, fatto trenta, facciam trentuno, un bel media center xbcm/kodi, in modo da vedere i file direttamente sulla tv, senza bisogno di fastidiose copie su usb e hard disk esterni vari.
archlinux, samba, ssh, demone pyload e kodi i miei alleati!
Causa riorganizzazione casalinga, il Raspberry da solo non bastava; serviva un fratellino, e la scelta è ricaduta sull’Odroid C1 (Rpi 2 non era ancora uscito al momento del mio ordine) fondamentalmente per la memoria ram in più, per il comparto cpu/gpu superiore e per il supporto all’H265… e per il prezzo altrettanto contenuto.
ndr. community e minuzie a parte, a mio avviso il C1 è superiore anche al Rpi2 e probabilmente avrei preferito lo stesso il primo.
Bundle & Hardware
Io ho ordinato il C1 dallo shop internazionale (base in corea del sud), ma è possibile acquistare (lo consiglio, in modo da risparmiare 15€ circa di dogana) dallo shop UK o tedesco. Ho acquistato il C1, l’alimentatore da 2A con jack specifico (ATTENZIONE!!! a differenza del raspberry, il jack non è mini-usb) e un cavo usb-mini usb per il mio htc. Vi arriverà tutto in una scatola di cartone, con stampata la scritta Odroid e al suo interno troverete il C1, in una piccola scatoletta bianca e con un piccolo manuale in inglese, il caricabatterie EU con adattatore USA e il cavetto (ovviamente, solo nel mio caso), il tutto protetto da un foglio di pluriball.
Partendo dall’alimentatore, posso dire che è di discreta fattura, non scricchiola ed è abbastanza grande e robusto. L’attacco, nonostante non sia circolare, è di tipo europeo e quindi vi servirà una tripla o una presa a muro con fori larghi. Unico neo: il connettore, una volta inserito nel C1, resta leggermente sporgente e da l’idea di essere precario; in realtà è solo apparenza e, infatti, non ho avuto nessun problema di collegamento; basta solo “dimenticarsi” che si sta usando un C1 e non un raspberry con mini-usb (il maschio entra per intero nella femmina).
La board, invece, ha le stesse dimensioni del gemello Rpi (85 x 56mm), pesa circa 40 grammi ed ha la stessa disposizione dei vari connettori (salvo differenze di dotazione), tant’è che una persona poca esperta, potrebbe facilmente confonderli. La costruzione è buona e non credo ci sia molto da aggiungere rispetto alle foto che potete trovare in rete: quello è!
Personalmente, ho trovato davvero molto scomoda la posizione della microSD/eMMC perché posizionata al centro e sul lato b della board, cosa che vi costringe a smontare case o board dal supporto in caso di problemi/cambio di memoria e per di più, la mSD sporge un po’ rispetto al pcb e quindi, senza distanziali, si rischia di rompere tutto; per di più, non è presente il sistema “a molla” presente sul Rpi e quindi l’installazione della schedina risulta più scomoda. Sempre parlando di differenze, scomoda anche la scelta (evidentemente costruttiva) di adottare un connettore mini-HDMI, a mio avviso meno solido e stabile, e la scelta del jack ad ago per quanto riguarda l’alimentazione.
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Odroid C1 vs Raspberry Pi B+ |
Software
Premesso che nonostante il monitor fHD, il boot.ini settato a dovere e nonostante i riti voodoo, mi ritrovo a dover impostare una risoluzione 1360*xxx perché altrimenti il video è tagliato su tutti e quattro i lati e non riesco a vedere quello che scrivo se accedo via cli.
Per fortuna, per kodi si risolve facilmente, andando ad impostare il fullHD nel boot.ini e andando a calibrare il monitor dalle impostazioni dell’applicazione.
Chi mi conosce, sa che sono abbastanza estremista e che mi piace fare le cose da solo all’insegna del minimalismo. Deciso a replicare l’accoppiata vincente del Rpi, wiki alla mano, archlinux finisce sulla mSD classe 10. L’installazione/Configurazione base procede senza intoppi, uno dopo l’altro i pacchetti vengono installati e nel giro di mezzo pomeriggio, mi ritrovo con il C1 “assemblato”, con samba, ssh, demone pyload e dischi storage tutti installati, configurati e pronti all’uso.
Gasato come un bambino, mi butto a capofitto nell’installazione di kodi. Leggo un po’ e scopro che differenza degli altri Odroid e del Rpi, devo installare anche xorg per avere kodi su arch… vabbè, poco male. Installo kodi, compilo kodi-standalone in modo da poter avviare kodi da systemd* (ndr. minimal is the way: niente DE sulla mia arch) e mi preparo ad avviare il player per la prima configurazione.
* kodi-standalone su aur è per architetture a 32/64bit, ma su archlinuxarm spunta tra i pacchetti compatibili. Non trovandolo in rete, ho modificato il pkgbuild e ho compilato un pacchetto “any”.
Purtroppo kodi non parte, gli errori sono tre e in rete non riesco a trovare nulla di significativo. Kodi parte solo come servizio systemd ma non viene creata la cartella .kodi nella home e anche creandola a mano o editando kodi.service, si riesce ad avere una configurazione personale; oltretutto, il player gira male e lagga abbastanza nei menu.
Riprovo senza successo e stanco e frustrato causa ricerche inconsistenti, mi decido a provare la distro ufficiale, poi ubuntu mini, poi di nuovo arch e poi di nuovo ubuntu. Vi risparmio le prove, il tempo perso, i giorni passati, i pasti saltati e il sudore versato e arrivo alla conclusione di questa avventura.
– archlinux: gira bene ed è archlinux; i pregi e i difetti li conosciamo tutti (chi non li conosce può far finta di niente). se non fosse per quell’errore, avrei scelto ancora lei.
– ubuntu mini: miglior compromesso tra arch e ubuntu ufficiale, ma avevo problemi ad avviare kodi e la frustrazione ha preso il sopravvento e ha formattato la mSD prima ancora che potessi lottare contro i problemi.
– ubuntu 14.04: la migliore soluzione se si vuole la pappa pronta, tutto funzionante e la mSD piena. su 8GB di memoria, dopo l’installazione e un update, mi ritrovo con la memoria piena (2GB non vengono allocati e ho dovuto espandere a mano)… piena di applicazioni inutili e che mai userò.
Ci sono due browser, app per una webcam che non è integrata, ovviamente, ci sono tre terminali, c’è davvero tanta tanta roba. (ndr. ne parlo dopo nelle conclusioni).
Però funziona, ed è per questo che per ora sul mio C1 ci gira Ubuntu/Lubuntu… senza Xorg perché uso Kodi come service, ma pur sempre una distro mastodontica per quanto riguarda il numero di pacchetti installati.
– non ho avuto modo di provare Android e Debian, ma non escludo la possibilità di provare Debian (mini), in modo da avere un sistema più stabile e meno soggetto ad aggiornamenti, rispetto ad arch, ma che mi permetta di avere una distro minimal adatta ai miei gusti.
Multimedialità
Venivo da un Rpi B+ su cui riproducevo bluray compressi 720p/1080p senza nessun problema. Il C1 da questo punto di vista è un discreto passo in avanti; il processore più potente e la ram in più si sentono, e si sentono non tanto nella riproduzione, quanto nella navigazione tra i menù, nell’accesso alle app/cartelle su kodi, nell’estrazione degli archivi compressi, e in tutte quelle operazioni che prima richiedevano qualche attimo (avvio demone pyload, per esempio). Notevole, poi, la riproduzione degli mkv@h265. Dove il B+ si blocca quasi di colpo, il C1 riproduce senza batter ciglio, permette di saltare avanti e indietro come se nulla fosse e la riproduzione è sempre fluida e precisa; promosso a pieni voti!
(ndr. prove effettuate con gli mkv di test usati dalle principali testate giornalistiche del settore)
Conclusioni
Inutile nasconderlo, il Raspberry ha una community a dir poco immensa rispetto a quella del C1; nonostante il ricco forum e i numerosi progetti, il C1 resta comunque inferiore al suo gemello dal punto di vista del supporto.
Se, invece, parliamo di prestazioni il rapporto si inverte e il C1 vince a mio avviso in tutti gli ambiti (anche se paragonato al modello 2), soprattutto se consideriamo che allo stesso prezzo possiamo avere ugualmente consumi ridotti, temperature nella media, più potenza hardware e ottimo rapporto qualità/prezzo (in realtà causa importazione, in italia il Raspberry dovrebbe costare leggermente meno, ma il prezzo di lancio è lo stesso e ammonta a 35$).
Quello che non mi ha convinto e che non mi spinge a promuovere con lode il C1, è il fattore distro, forse nota dolente di questa board, ma che è strettamente legato al fattore community.
Se da un lato le distro “sperimentali” ci sono (archlinux, debian, ubuntu mini, openELEC, e altre che potrete trovare sul forum), spesso i problemi sono dietro l’angolo e non sempre il rimedio si trova facilmente, proprio a causa della community meno nutrita.
Parlando di distro ufficiali, da un lato abbiano RaspBian e dall’altro abbiano Ubuntu/Lubuntu. la prima è molto più minimal della seconda ma almeno sul mio B+ non garantisce un’esperienza d’uso confortevole. Sul C1, invece, si riesce a navigare su internet senza piangere sangue e il sistema è, in generale, molto più usabile; il problema? un’infinità di applicazioni! 1960 e più pacchetti!
ndr. ok che è l’unica distro ufficiale, ok che tutto funziona, ma riempire la memoria di browser, terminali, app di debug, programmini vari e cose che probabilmente il 70/80% degli utenti non userà, non mi è piaciuto. avrei preferito una distro minimal ma con un bel repo (tanto su ubuntu, repo più, repo meno) su cui trovare le app di debug o tutto il resto; invece no, o tutto o niente.
Per di più, Kodi viene incluso nella versione 15.0 che allo stato attuale altro non è che un’Alpha1… scelta molto discutibile e mooolto azzardata a mio avviso.
Credo di avervi annoiato abbastanza; questa è la mia esperienza personale e non vi nascondo che tenterò di tornare ad archlinux in un futuro spero vicino. Se avete domande, dubbi, appunti o altro, potete scriverlo nei commenti 🙂
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